Dom, Apr 28, 2024

IL TEATRO NAPOLETANO

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Ha origini molto antiche che tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento nacque e si sviluppò con i Cantastorie di Strada.

Successivamente, tra la fine dell'Ottocento e il Novecento, si susseguirono generazioni di drammaturghi, fra i quali: Scarpetta, Di Giacomo, Bracco, Viviani, Eduardo.

Il teatro napoletano fu in questo periodo legato principalmente alla maschera di Pulcinella.

Eduardo Scarpetta: nato a Napoli il 13 marzo 1853 e ivi morto il 29 novembre 1925.
Fu uno dei più importanti attori e autori del teatro napoletano tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento.
Era specializzato nel tradurre nel dialetto napoletano moltissime “pochade” francesi.
La sua commedia più celebre fu "Miseria e nobiltà", unica originale del suo repertorio.
La sua carriera lunghissima di commediografo fu interrotta bruscamente da una celebre causa intentatagli da Gabriele d'Annunzio.
Ebbe tantissimi figli (riconosciuti e non), fra i quali  Vincenzo Scarpetta,  i celebri Eduardo, Peppino e Titina de Filippo

 Eduardo De Filippo: nato a Napoli il 24 maggio 1900 e morto a Roma il 31 ottobre 1984 è stato un commediografo, attore, regista e capocomico italiano.
Era figlio illegittimo dell'attore e commediografo Eduardo Scarpetta e di Luisa De Filippo, per cui crebbe dentro l'ambiente teatrale napoletano insieme ai fratelli Peppino e Titina, rivelando fin da giovanissimo le sue straordinarie doti comiche.
I tre fratelli lavorarono insieme negli anni 20 sia nell'ambito del teatro dialettale che in quello più eterogeneo del varietà, della rivista e dell'avanspettacolo, raccogliendo quasi sempre ottimi consensi.
Il teatro di Eduardo De Filippo  supera i confini del teatro dialettale per diventare teatro puro e senza confini, compreso ed apprezzato in tutto il mondo.
Fu impegnato politicamente e socialmente anche ad età avanzata, aveva infatti circa ottant’anni quando, nominato senatore a vita, lottò in Senato e sul palcoscenico per i minori rinchiusi negli istituti
di pena.
Nel 1962 partì per una lunga tournée in Unione Sovietica, Polonia ed Ungheria dove potè toccare con mano la grande ammirazione che pubblico ed intellettuali avevano per lui.
Tradotto e rappresentato in tutto il mondo, combattè negli anni Sessanta per la creazione a Napoli di un teatro stabile.
Continuò ad avere successo e nel 1963 gli venne conferito il "Premio Feltrinelli" per la rappresentazione de"Il sindaco del rione Sanità".

 Totò:  nato a Napoli il 15 febbraio 1898 e morto a Roma il 15 aprile 1967
Nome d'arte di Antonio de Curtis (poi riconosciuto legalmente con l'aggiunta dei cognomi Gagliardi Ducas Comneno di Bisanzio).
E' stato uno dei più grandi attori comici italiani del Novecento, nonché compositore di canzoni e poeta.
Nato col nome Antonio Clemente, nel dopoguerra, approfittando della sospesa Consulta Araldica, riuscì a farsi aggiungere cognomi vari divenendo all'anagrafe:
Antonio Griffo Focas Flavio Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio e quindi si fece illecitamente attribuire molti titoli nobiliari.
Il genio di Totò spaziò fra tutti i generi teatrali, dal varietà all'avanspettacolo,  alla grande rivista, passando per il cinema.
Interpretò circa 97 film dal 1937 al 1967, e in televisione fu presente in una serie di 9 telefilm diretti da Daniele Danza, poco prima della scomparsa, ormai ridotto alla quasi cecità che lo aveva costretto ad abbandonare il palcoscenico nel 1957.
Grande maschera della Commedia dell'Arte, accostato di volta in volta ai più grandi nomi della  comicità come Buster Keaton o Charlie Chaplin, ha conservato fino alla fine una sua unicità  interpretativa che risaltava sia in copioni puramente brillanti, sia in parti di intenso spessore drammatico. 

Massimo Troisi: nato a San Giorgio a Cremano, Napoli il 19 febbraio 1953 e morto ad Ostia, Roma il 4 giugno 1994.
E' stato uno dei più apprezzati artisti italiani della fine del Novecento.
Attore, regista e sceneggiatore teatrale, cinematografico e televisivo, ha saputo esplorare le consolidate tradizioni napoletane, seguendo le orme linguistiche e gestuali di Eduardo de Filippo e Totò e, rinnovandole profondamente con un metodo recitativo del tutto originale, ponendosi spesso in doppia veste di attore e regista.
La sua carriera iniziò da giovanissimo affiancandosi a Lello Arena ed Enzo Decaro formando “La Smorfia”.
Pino Daniele collaborò con lui alle musiche dei suoi film, mentre lui scrisse per Pino una canzone dal titolo " 'O ssaje comme fà 'o core" contenuta nell'album "Sott' 'o sole".
La sua scomparsa prematura a soli 41 anni per un attacco cardiaco conseguente a febbri reumatiche delle quali soffriva sin dall'età di 12 anni (aveva subìto un trapianto cardiaco negli Stati Uniti nel 1976) gettò nello sconforto e nel dolore l'intera Nazione, ed è stata sicuramente la perdita più grave
che abbia subito il cinema italiano negli anni '90.
I risultati si vedono già nel primo film in cui Troisi è regista, sceneggiatore e attore protagonista: "Ricomincio da Tre", ottenendo 2 Nastri d'Argento per il miglior regista esordiente e il miglior soggetto, nonchè 2 David di Donatello per il miglior film e il miglior attore.

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