Ingresso dell'Archivio di Stato del Regno di Napoli (Piazzetta Grande Archivio).
L'edificio che ospita l'archivio fu Monastero dei benedettini SS.Severino e Sossio; nel 1799 fu trasformato in quartier generale delle truppe sanfediste; nel 1813 divenne sede del Regio Collegio Marino; nel 1835 accolse l'Archivio Generale di Giustizia; e solo nel 1845 divenne Archivio di Stato con l'intervento di Ferdinando II di Borbone.
Raccoglie la gran parte degli atti formali relativi alla storia precedente l'unità d'Italia (fra cui la Carta Lapidaria, il registro di Federico II, frammenti dei registri angioini, 7 volumi della cancelleria aragonese e il codice di S. Marta)
Provvede quindi alla conservazione, alla tutela e alla promozione dell'ampio patrimonio documentario, fonte per la memoria storica dell’intero Mezzogiorno d’Italia, e ne favorisce la fruizione da parte degli studiosi e dei cittadini.
Nell'archivio vi sono sezioni di Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica, cheattuano corsi di durata biennale per formare delle competenze specialistiche.
Questo Istituto ha il compito di sorveglianza sugli archivi degli uffici statali che sono dislocati nella provincia di Napoli.
Il pubblico può usufruire dei seguenti servizi
Pertanto studiosi, studenti e ricercatori, accedono all’Archivio per la ricerca di documenti, scuole di ogni ordine e grado e cittadini, italiani e stranieri, che desiderano visitare l’Istituto; inoltre funzionari dell’Archivio aiutano, attraverso mezzi di corrispondenza, coloro che non possono effettuare di persona le proprie indagini.