ORIGINI DELLA PIEDIGROTTA
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- Categoria: Napoli
- Ultima modifica il Lunedì, 23 Febbraio 2015 21:01
- Pubblicato Domenica, 09 Settembre 2012 11:45
- Scritto da Liliana Fiocca
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Le origini della festa di Piedigrotta si fanno risalire verso la fine del trecento e gli inizi del quattrocento, (nella quale si sono sempre manifestati due aspetti: il pagano e il religioso),e che tra le giornate del 7 e 8 settembre hanno visto la partecipazione di tutto il popolo napoletano nella crypta presso Mergellina.
Solo verso la seconda metà dell’ottocento la Festa subì una trasformazionein quanto si colse l’occasione per pubblicizzare canzoni e merci, inoltre spesso le feste estive trovavano la conclusione proprio in queste giornate.
Intanto la Festa cresceva con un programma più arricchito ed al semplice pellegrinaggio del popolo si aggiunsero sfilate di carri allegorici, esposizione di nuove invenzioni e merci di diverso tipo.
La Festa si concludeva con fuochi pirotecnici, canti e balli in strade colorate da bancarelle che offrivano prodotti locali, rendendola unica a chiunque volesse parteciparvi.
La Festa di Piedigrotta diede ampi spazi alla canzone napoletana, che veniva promulgata attraverso testi scritti, su foglietti volanti, delle canzoni più conosciute, e che erano venduti da venditori girovaghi.
I versi quindi di Libero Bovio, Ernesto Murolo, Raffaele Sacco con “Io te voglio bbene assaje”, Salvatore Di Giacomo con “E spingole francese” e “Marzo”, Peppino Turco con “Funiculì funiculà”, Giovanni Capurro con “’O sole mio” e tanti altri si diffusero fra il popolo che ne apprezzò e ne fece tesoro.
Salvatore Di giacomo fu considerato proprio uno delle maggiori "Voci di Piedigrotta" e la prima canzone che compose fu proprio nel 1882 per la manifestazione, realizzando per la stessa testi che hanno fatto della canzone napoletana una storia unica nel mondo: “A Marechiaro, Era de maggio”, e tante altre”.